Soffro d'ansia e devo prendere l’aereo. Come posso fare?

Soffro d'ansia e devo prendere l’aereo. Come posso fare?

La paura di volare, o aerofobia, è una condizione più diffusa di quanto si pensi: può colpire sia chi non ha mai messo piede su un aereo, sia chi ha alle spalle decine di viaggi. Spesso si manifesta con sintomi fisici intensi — tachicardia, tensione muscolare, respiro corto — e pensieri catastrofici che portano a rinunciare a viaggi importanti o a vivere l’esperienza di volo con forte disagio. La paura di volare ha basi neurobiologiche e può provocare dei sintomi simil epilettici e in alcuni casi può generare la cosiddetta sindrome di Takotsubo. La buona notizia è che l’aviofobia può essere affrontata in modo scientifico e graduale, grazie a un approccio mirato che combina competenze psicologiche e conoscenze aeronautiche. SkyConfidence è un percorso breve e strutturato, progettato specificamente per superare la paura di volare. Integra la valutazione psicometrica (assessment psicologico), la psicoeducazione, le tecniche di rilassamento e di regolazione fisiologica, l'ipnosi evidence based, l'esposizione graduale in realtà virtuale (VRT Virtual Reality Therapy), sessioni in simulatore con un comandante di linea, esperienze di volo reale e, quando opportuno, accompagnamento al volo di linea. L’obiettivo è ridurre l’evitamento, aumentare il senso di controllo e consolidare abilità che restano nel tempo. Il metodo si basa su principi di terapia cognitivo-comportamentale (CBT), protocolli di esposizione, elementi di ipnosi clinica e training attentivo, garantendo un approccio evidence-based e personalizzato.

Attacco, fuga e congelamento: i meccanismi nascosti della paura di volare

Quando una persona con paura di volare si trova in aeroporto o sale a bordo, il cervello può attivare uno dei tre meccanismi primordiali di sopravvivenza: attacco, fuga o congelamento. Nell’attacco, l’ansia si trasforma in irritabilità o bisogno di “controllare” ogni dettaglio; nella fuga, cresce il desiderio di scendere dall’aereo o annullare il viaggio; nel congelamento, il corpo si irrigidisce, la mente si blocca e sembra impossibile reagire. Queste reazioni non sono scelte consapevoli, ma risposte automatiche guidate dall’amigdala, che interpreta il volo come una minaccia, amplificando sintomi fisici (tachicardia, respiro corto, sudorazione) e pensieri catastrofici. La sola razionalità — “so che l’aereo è sicuro” — raramente basta, perché i circuiti emozionali agiscono più velocemente e con più forza della logica. A questo si aggiunge spesso la paura del giudizio: il timore di apparire deboli o poco "coraggiosi" davanti agli altri passeggeri o al personale di bordo, che aumenta l’ansia e spinge a mascherarla, rendendo ancora più difficile gestirla. Per questo la paura di volare non si supera con la forza di volontà o con consigli generici, ma con un percorso personalizzato che intervenga sia sulla risposta emotiva sia sui pensieri automatici, utilizzando tecniche di regolazione fisiologica, esposizione graduale e strategie cognitive mirate alla storia e alle reazioni specifiche di ogni persona. l supporto dei familiari e dei partner è fondamentale: chi vive la paura di volare non ha bisogno di frasi come “non è niente” o “non fare tante scenate perché volare è sicuro”, che rischiano di aumentare vergogna e isolamento. Deridere o minimizzare il problema non aiuta a ridurre l’ansia, anzi, può rafforzare la sensazione di essere “sbagliati” o inadeguati. Al contrario, ascolto, comprensione e incoraggiamento sono strumenti potenti: riconoscere la paura come reale e offrire sostegno emotivo aiuta la persona a sentirsi meno sola e più motivata ad affrontare un percorso mirato per superarla.

Perché gli ansiolitici non bastano a superare la paura di volare

Gli ansiolitici  (come lo Xanax) possono offrire un sollievo temporaneo nei momenti di ansia acuta, ma il loro effetto si limita alla gestione del sintomo: non modificano i meccanismi psicologici alla base della paura di volare. Per un trattamento realmente efficace, le linee guida internazionali indicano come gold standard  la psicoterapia cognitivo-comportamentale (CBT), che agisce sia sui pensieri disfunzionali sia sulle risposte fisiologiche. Un elemento chiave di questo approccio è l’esposizione graduale, che permette di desensibilizzare la risposta di paura. Oggi, grazie alla realtà virtuale, è possibile simulare in modo sicuro e controllato tutte le fasi di un volo, dal check-in alla turbolenza, allenando la mente e il corpo a reagire in maniera più equilibrata. Con SkyConfidence, l’esposizione virtuale viene affiancata alla possibilità di effettuare esperienze pratiche reali, come sessioni con simulatori di volo professionali e uscite con piloti esperti, per consolidare i progressi fatti in terapia e trasformare la paura in fiducia e piacere di volare.

Come SkyConfidence ti aiuta a scoprire il piacere di volare

La paura di volare non si supera con qualche consiglio generico letto online o con frasi motivazionali: ogni persona vive l’ansia in modo diverso, con pensieri, ricordi e reazioni fisiche unici. Per questo è fondamentale un percorso individuale, progettato sulle specifiche esigenze e caratteristiche della persona, che tenga conto della sua storia, dei suoi trigger e del modo in cui affronta l’ansia. SkyConfidence adotta un approccio evidence-based, cioè fondato sulle migliori evidenze scientifiche, integrando psicoterapia cognitivo-comportamentale (CBT), esposizione graduale in realtà virtuale e sessioni pratiche di volo con professionisti del settore. Ogni fase del percorso è calibrata sui risultati dell’assessment iniziale e monitorata per garantire progressi reali e duraturi. Non si tratta di un programma standard uguale per tutti (come il classico corso per superare la paura di volare), ma di un lavoro mirato, dove tecniche validate scientificamente vengono adattate per trasformare la paura in sicurezza e scoprire il piacere di volare.

In sintesi
  • La paura di volare (aerofobia) è più comune di quanto si pensi e può colpire sia chi non ha mai volato sia viaggiatori abituali.
  • Si manifesta con sintomi fisici intensi (tachicardia, tensione muscolare, respiro corto) e pensieri catastrofici, portando a evitare viaggi o a viverli con forte disagio.
  • Le reazioni di attacco, fuga o congelamento sono risposte automatiche del cervello, attivate dall’amigdala e non controllabili solo con la logica.
  • La paura del giudizio degli altri passeggeri o del personale può aumentare l’ansia e spingere a mascherarla, aggravando la situazione.
  • Il supporto di familiari e partner deve essere empatico e non svalutante, evitando derisioni o minimizzazioni.
  • Gli ansiolitici possono aiutare temporaneamente, ma non risolvono le cause profonde della paura di volare.
  • Le linee guida internazionali indicano la psicoterapia cognitivo-comportamentale (CBT) come trattamento gold standard per l’aerofobia.
  • L’esposizione graduale, anche attraverso la realtà virtuale, consente di allenare mente e corpo a reagire in modo equilibrato alle situazioni di volo.
  • SkyConfidence combina CBT, realtà virtuale, sessioni in simulatore, voli reali e, quando serve, accompagnamento in volo, creando un percorso su misura.
  • L’approccio di SkyConfidence è evidence-based e personalizzato, mirato a trasformare la paura in sicurezza e piacere di volare, con risultati duraturi.

Dott.Igor Graziato

Past Vice President Ordine Psicologi Piemonte

Psicologo del lavoro e delle organizzazioni

Specialista in Psicoterapia

Virtual Reality Therapist

REB HP Register for Evidence-Based Hypnotherapy & Psychotherapy
AAvPA Member Australian Aviation Psychology Association

APA Member American Psychological Association

ABCT Member Association for Behavioral and Cognitive Therapies

Division 30 Society of Psychological Hypnosis (APA)

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