Comprendere chi ha paura di volare: la guida per familiari e partner

Ogni anno milioni di persone evitano di prendere l’aereo, rinunciando a viaggi, opportunità lavorative o momenti significativi con le persone care. Non si tratta di semplice disagio o di “ansia da volo”: per chi soffre di paura di volare, ogni viaggio in aereo può rappresentare una vera e propria prova di sopravvivenza psicologica. Eppure, questa condizione viene spesso fraintesa o sottovalutata dalle persone.
Una fobia che non può essere risolta con la razionalità!
La paura di volare, (detta anche aerofobia o aviofobia), è una fobia specifica ma spesso multifattoriale che può intrecciarsi con la claustrofobia, la paura di perdere il controllo, l’agorafobia, l’ipocondria o perfino il disturbo post-traumatico. Non si tratta solo di "aver paura che l’aereo cada": per alcuni, è l’idea di rimanere chiusi in uno spazio ristretto per ore (claustrofobia); per altri è il non poter scendere quando si vuole, il turbamento dato dai rumori sconosciuti, la paura dell'altezza (acrofobia) o l’ansia anticipatoria che inizia settimane prima del volo. Il problema non è la mancanza di capacità, coraggio o di informazione: anche persone razionalissime, altamente competenti, possono sviluppare questa fobia. La neurobiologia ci spiega come sia la parte razionale del cervello a gestire quei momenti: è il sistema limbico, è la risposta emotiva profonda, è il corpo che si prepara al pericolo… anche se il pericolo non c’è.
Familiari, amici e partner giocano un ruolo fondamentale per chi ha paura di volare
Una delle difficoltà più grandi per chi soffre della paura di volare è sentirsi incompreso. Nonostante il disagio sia reale, profondo e spesso invalidante, molte persone che ne soffrono si trovano a dover affrontare anche il peso del giudizio o della minimizzazione da parte di chi sta loro vicino. Frasi come:
- “Ma dai, non è niente”
- “Lo sai che è più sicuro dell’auto”
- “È tutta nella tua testa”
- “Ma se hai già volato altre volte!”
- “Sei solo un po’ ansioso, vedrai che ti passa”
sono spesso dette con buone intenzioni, nel tentativo di rassicurare. Ma possono sortire l’effetto opposto: far sentire la persona fragile, irrazionale o esagerata, alimentando vergogna e isolamento. Chi soffre di aviofobia, infatti, sa benissimo che volare è statisticamente sicuro: spesso è il primo a conoscere numeri, probabilità, confronti con altri mezzi di trasporto. Ma l’ansia non risponde alla logica. Non si tratta di ignoranza, ma di una reazione emotiva intensa che nasce da memorie, credenze, vissuti corporei. In quei momenti, non serve una dimostrazione: serve una connessione. Chi ha paura di volare ha bisogno di:
- essere visto, senza essere ridicolizzato
- essere ascoltato, senza ricevere soluzioni pronte
- essere accompagnato, non trascinato
L’ansia non si spegne con la ragione, ma si regola nella relazione: con la fiducia, la presenza calma di chi non giudica, con piccoli gesti di cura. Anche solo poter dire “ho paura” senza sentirsi deboli può fare la differenza.
Per questo motivo, il ruolo dei familiari, degli amici e del partner è cruciale nel percorso verso il superamento della fobia: non devono essere esperti di aeronautica o psicologia, ma possono essere alleati affettivi che fanno sentire la persona meno sola nel gestire la componente emozionale. E se non sai cosa dire, a volte basta una frase semplice: "ti capisco e ci sono. Anche se hai paura, non sei solo.” Perché, alla fine, è la sicurezza emotiva il primo vero volo da compiere.
Conosci qualcuno che ha paura di volare? Ecco 10 consigli utili per aiutarlo davvero
La paura di volare non è una semplice preoccupazione passeggera, ma una fobia complessa che può generare ansia intensa, panico e vero e proprio blocco. Come ogni fobia anche questa tende a peggiorare con il tempo per via del meccanismo di evitamento che si istaura in questi casi. Se conosci qualcuno che ne soffre, il tuo ruolo può essere fondamentale. Ecco 10 consigli pratici per supportarlo in modo efficace e rispettoso:
1. Non minimizzare mai la paura
Evita frasi come “non è niente” o “è tutto nella tua testa”. Anche se razionalmente la persona sa che volare è sicuro, la sua reazione emotiva è reale. Validare il suo vissuto è il primo passo.
2. Ascolta senza giudicare
Dai spazio alla persona di raccontare cosa prova, anche se ti sembra “esagerato”. Non interrompere, non dare subito soluzioni. A volte basta esserci, in silenzio.
3. Non usare statistiche per rassicurare
Dire “è più sicuro dell’auto” raramente aiuta. La fobia non è un problema di logica, ma di emozioni profonde. Le statistiche spesso aumentano il senso di frustrazione.
4. Chiedi: “Come posso esserti utile?”
Non dare per scontato cosa serva. Ogni persona ha bisogni diversi: chi vuole essere distratto, chi ha bisogno di silenzio, chi preferisce prepararsi in anticipo.
5. Rispetta i tempi e i limiti
Se il volo è ancora troppo per lui o lei, non forzare. Un’esposizione troppo rapida può peggiorare la fobia. Offri alternative e comprensione, non pressioni.
6. Offri presenza, non soluzioni
Essere accanto con calma, magari semplicemente tenendo la mano o guardando un film insieme, può avere un impatto molto maggiore che cercare “il consiglio giusto”.
7. Aiutalo/a a prepararsi in anticipo
Rendi l’organizzazione del viaggio prevedibile: scegli i posti in cabina più comodi, arriva in anticipo, evita corse o stress inutili.
8. Non deridere mai i comportamenti di controllo
Controllare le statistiche meteo, studiare il modello dell’aereo, osservare i segnali luminosi: sono tentativi per gestire l’ansia. Non giudicarli, accompagnali.
9. Informa te stesso/a sulla paura di volare
Conoscere i meccanismi psicologici, le tecniche di gestione dell’ansia e i principi base del volo può aiutarti a offrire un supporto più consapevole.
10. Suggerisci un percorso di aiuto, senza forzare
Se la persona è pronta, puoi proporre un percorso con uno psicologo specializzato o con programmi come SkyConfidence, che usano realtà virtuale, simulazione e tecniche mirate per affrontare e superare la fobia.
Ricorda: chi ha paura di volare non ha bisogno di essere convinto… Ha bisogno di sentirsi accolto, accompagnato e rispettato. La tua presenza può fare davvero la differenza.
La soluzione per superare la paura di volare? Oggi c'è Skyconfidence
Per fortuna, oggi sappiamo molto di più su come affrontare queste paure. Approcci come la terapia cognitivo-comportamentale, l’esposizione graduale (anche in realtà virtuale), le tecniche di regolazione emotiva e l’educazione psicologica possono dare risultati significativi anche in pochi incontri. L’obiettivo non è “non avere più paura”, ma imparare a gestirla, a tollerarla, a non farle dettare le regole della propria vita. Nel nostro lavoro con SkyConfidence, incontriamo ogni giorno persone che hanno rinunciato per anni a volare. Alcune non salivano su un aereo da decenni. Altre erano riuscite a farlo solo con farmaci, consumando alcol o in forte sofferenza. Oggi, dopo percorsi personalizzati che uniscono psicologia dell’aviazione, realtà virtuale, simulazione in un aereo di linea e il supporto psicologico, molte di loro hanno scoperto qualcosa di inaspettato: non solo si può superare la paura… ma si può arrivare a provare piacere nel volare.
In sintesi
- Se vivi accanto a una persona che ha
paura di volare, ricordati questo: non ha bisogno di giudizi, ha bisogno di un alleato.
La paura si affronta meglio quando si è accompagnati da qualcuno che non minimizza, ma sostiene psicologicamente l'ansia di chi teme di prendere un aereo. - Volare è possibile. Anche per chi ha paura utilizzato una specifica metodologia.
- E a volte, serve solo qualcuno che lo dica… con empatia e competenza.
Dott.Igor Graziato
Past Vice President
Ordine Psicologi Piemonte
Psicologo del lavoro e delle organizzazioni
Specialista in Psicoterapia
Virtual Reality Therapist
REB HP Register for Evidence-Based Hypnotherapy & Psychotherapy
AAvPA Member Australian Aviation Psychology Association
APA Member American Psychological Association
ABCT Member Association for Behavioral and Cognitive Therapies
Division 30 Society of Psychological Hypnosis (APA)