Si può aprire il portellone di un aereo durante il volo?

L’idea che qualcuno possa aprire un portellone dell'aereo durante il volo è tra le più persistenti e ansiogene paure che affliggono i passeggeri. Si teme che basti un gesto sconsiderato per far scattare una scena da film catastrofico: una porta che si spalanca, la cabina che implode, e i passeggeri risucchiati nel cielo. Ma permettetemi di rassicurarvi: è fisicamente impossibile aprire una porta di un aereo in volo. E ora vi spiegherò perché.
Una porta d’aereo non è una porta “normale”
Le uscite di emergenza e i portelloni principali non si aprono semplicemente “spingendo” verso l’esterno, come fareste con una porta di casa. Anzi, funzionano come dei tappi a pressione, incastonati all’interno della fusoliera. Le porte degli aerei commerciali sono progettate per aprirsi con un primo movimento verso l’interno, e solo successivamente ruotano o scivolano verso l’esterno. Questa configurazione serve a sfruttare la differenza di pressione tra l’interno e l’esterno della cabina per tenerle sigillate. Quando l’aereo vola a 11.000 metri, la pressione interna della cabina è mantenuta costante per garantire condizioni respirabili ai passeggeri. All’esterno, invece, la pressione atmosferica è estremamente bassa. Questo crea un’enorme forza che spinge la porta verso il telaio con una pressione che può superare 8 psi (libbre per pollice quadrato). Una porta di un Boeing 737 o di un Airbus A321 ha una superficie di circa 2 metri quadrati. A 8 psi (circa 0,55 bar), la forza che preme contro la porta supera 1.100 kg per metro quadrato. In totale, la porta può essere soggetta a una spinta di oltre 2.000 kg. Neanche la somma di tutti i passeggeri dell’aereo riuscirebbe a contrastarla.

Ma se l’aereo è in fase di atterraggio?
Qui la situazione cambia, ed è questo il punto su cui molti si confondono. Durante la discesa verso l’aeroporto, i sistemi di pressurizzazione della cabina iniziano ad adattarsi gradualmente alla pressione esterna. A quote molto basse, come accaduto nel famoso caso del volo Asiana per Jeju (Corea del Sud), la differenza di pressione è ormai quasi nulla.
Cosa è successo nel caso Asiana?
Nel 2023, un passeggero ha effettivamente aperto una porta d’emergenza a circa 700 piedi di altezza (circa 210 metri) mentre l’aereo era in finale per l’atterraggio. A quell'altitudine, la cabina non è più significativamente pressurizzata, e quindi l’ostacolo fisico che normalmente tiene chiusa la porta è quasi assente. La porta si è aperta, ma non c’è stato alcun “risucchio”: solo una violenta corrente d’aria, oggetti volanti e molta paura. Nessuno è stato espulso dall’aereo. Nessun disastro.
E se succedesse a terra?
Durante il rullaggio, le porte possono essere aperte dall’interno solo se disarmate (ovvero se la maniglia non è collegata al sistema d’emergenza). Se aperte con il sistema armato, si attivano automaticamente gli scivoli di evacuazione, che esplodono in pochi secondi e sono in grado di supportare il peso di decine di persone.
L’equipaggio è addestrato a gestire qualsiasi tentativo improprio di apertura, e le cabine di pilotaggio sono sempre allertate elettronicamente se una porta viene sbloccata o manomessa.
Film e articoli di giornale spesso descrivono situazioni irrealistiche
Molti di questi timori vengono alimentati da scene cinematografiche totalmente irrealistiche, dove la spettacolarizzazione ha la meglio sulla fisica e sull’ingegneria. Innumerevoli pellicole mostrano portelloni che si spalancano a mezz’aria con effetti apocalittici: passeggeri che volano fuori dal velivolo come foglie al vento, sedili risucchiati, caos totale. Ma la verità è che queste scene ignorano completamente le leggi fondamentali della pressurizzazione e della progettazione aeronautica. Gli sceneggiatori raramente si consultano con ingegneri del volo, e anche quando lo fanno, spesso scelgono l’effetto spettacolare rispetto alla verità.
Un esempio classico? Il film Flightplan - Mistero in volo con Jodie Foster, o il più vecchio Passenger 57. Entrambi presentano scenari drammatici in cui le porte si aprono in volo, provocando il panico e catastrofi. Ma nel mondo reale, come detto, la differenza di pressione rende queste situazioni semplicemente impossibili a quote di crociera. La realtà dell’aviazione moderna è molto diversa: rigorosa, basata su ridondanze ingegneristiche e procedure di sicurezza testate milioni di volte. Gli aerei sono tra i mezzi di trasporto più sicuri proprio perché tutto, dalle porte al sistema elettrico, è costruito per resistere a condizioni estreme, ed è sottoposto a controlli maniacali. I film possono anche intrattenerci (ed è giusto che sia così!), ma non dovrebbero essere la fonte delle nostre convinzioni sulla sicurezza del volo. In cabina, conta ciò che dice la fisica, non la sceneggiatura.
In sintesi
- In volo, le porte non si aprono. Punto.
- Solo vicino al suolo, in fase di atterraggio, può essere tecnicamente possibile, ma non comporta il rischio di risucchio.
- Gli aerei sono progettati per impedire aperture accidentali o dolose grazie a sistemi fisici, elettronici e procedurali.
- In caso di apertura a terra con sistema d’emergenza attivato, entrano in funzione gli scivoli di evacuazione.
Dott.Igor Graziato
Past Vice President
Ordine Psicologi Piemonte
Psicologo del lavoro e delle organizzazioni
Specialista in Psicoterapia
Virtual Reality Therapist
REB HP Register for Evidence-Based Hypnotherapy & Psychotherapy
AAvPA Member Australian Aviation Psychology Association
APA Member American Psychological Association
ABCT Member Association for Behavioral and Cognitive Therapies
Division 30 Society of Psychological Hypnosis (APA)
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