Paura di volare: la realtà virtuale funziona anche da casa

Negli ultimi anni, la realtà virtuale è diventata uno strumento sempre più efficace anche nella psicoterapia, in particolare per affrontare le fobie specifiche come l’aerofobia, ovvero la paura di volare. La possibilità di immergere il paziente in ambienti simulati in totale sicurezza consente una forma di esposizione graduale e controllata, efficace e meno stressante per il paziente. Ma una domanda resta aperta: la terapia con realtà virtuale funziona anche se fatta a distanza, da casa, senza la presenza fisica del terapeuta?
Come si applica la realtà virtuale per superare la paura di volare?
La realtà virtuale (VR) rappresenta oggi una delle tecnologie più efficaci e innovative per affrontare l’aerofobia, ovvero la paura di volare. Ma come funziona, concretamente, questo approccio?
1. Simulazione immersiva e graduale
Il cuore della terapia è l’esposizione graduale: la persona viene accompagnata, passo dopo passo, all'interno di ambienti virtuali che riproducono fedelmente tutte le fasi del volo. Si parte, ad esempio, dall’attesa in aeroporto, si prosegue con l’imbarco (ad esempio nel finger), il decollo, la turbolenza e l’atterraggio. Tutto viene vissuto in realtà immersiva, con visore e audio ambientale realistico. Questa esposizione permette al cervello di abituarsi agli stimoli temuti in un contesto sicuro, controllato e ripetibile, senza il rischio reale di trovarsi in volo.
2. supporto psicologico per superare la paura di volare
Durante le sessioni, il paziente è guidato da uno psicologo esperto in disturbi d’ansia e tecnologie immersive. Il terapeuta aiuta a:
- Riconoscere i pensieri catastrofici
- Gestire le reazioni fisiologiche (come battito accelerato, sudorazione, respiro corto)
- Applicare tecniche di rilassamento e mindfulness durante l'esposizione
Questo approccio integrato permette di affrontare le paure in un ambiente controllato e sicuro, favorendo un cambiamento duraturo. Grazie al supporto continuo del terapeuta, la persona sviluppa una maggiore consapevolezza delle proprie risorse e impara a reagire in modo più equilibrato anche nelle situazioni reali, migliorando significativamente la qualità della vita.
3. Personalizzazione e progressività
La terapia con realtà virtuale è personalizzabile: si adatta al livello di paura della persona, ai suoi trigger specifici (per es. turbolenze, decollo, senso di perdita di controllo) e al suo ritmo. Ogni seduta rappresenta un allenamento psicologico e sensoriale, che rinforza la capacità di tollerare e superare l’ansia.
4. Vantaggi rispetto all’esposizione reale
Sebbene l’esposizione in vivo (ad esempio volare davvero) sia considerata molto efficace, la realtà virtuale offre numerosi vantaggi:
- Maggiore accessibilità: può essere svolta anche da remoto, con uno smartphone e un visore VR.
- Maggiore controllo: si può interrompere in qualsiasi momento.
- Nessun rischio reale: utile per chi ha paura anche solo di entrare in aeroporto.
La terapia con realtà virtuale non elimina la paura in un giorno, ma costruisce una nuova risposta psicofisiologica più adattiva. Alla fine del percorso, molte persone riescono a volare con maggiore serenità, o addirittura a riscoprire il piacere del viaggio.
La terapia online con la realtà virtuale è efficace?
Con l’avvento della telepsicologia, spinto anche dalla pandemia, è sempre più urgente capire se trattamenti innovativi come la Virtual Reality Exposure Therapy (VRET) possano essere efficaci anche in formato remoto. Questo studio rappresenta un primo tentativo di rispondere a questa domanda, valutando l’efficacia della VRET da remoto rispetto alla VRET tradizionale in presenza, nel trattamento della paura di volare. I ricercatori hanno reclutato 17 partecipanti con aerofobia (paura intensa e invalidante di volare), suddividendoli in due gruppi:
- Gruppo in presenza: ha svolto la VRET presso un centro, con l’assistenza diretta del terapeuta.
- Gruppo da remoto: ha ricevuto lo stesso trattamento utilizzando uno smartphone e un visore, guidato da remoto grazie a una piattaforma commerciale.
Tutti i partecipanti hanno seguito 8 ore intensive di esposizione virtuale, inclusa la simulazione di interi voli aerei, e sono stati valutati all'inizio e alla fine del trattamento tramite il Flight Anxiety Situations (FAS), uno strumento validato per misurare l’ansia da volo. Che cosa è emerso dalla ricerca?
- Entrambi i gruppi hanno mostrato una riduzione significativa dell’ansia da volo dopo la terapia.
- Non ci sono state differenze significative tra il gruppo in presenza e quello da remoto, né nei punteggi del FAS né nella percentuale di partecipanti che ha completato un volo reale dopo il trattamento.
In altre parole: la VRET da remoto è risultata efficace tanto quanto quella in presenza. Questo studio rappresenta una prima conferma scientifica della fattibilità ed efficacia della VRET condotta a distanza. Per molte persone che vivono in aree isolate, che hanno difficoltà economiche o che semplicemente non riescono ad accedere a un centro specializzato, questa modalità potrebbe rappresentare una svolta.
Non solo per l’aerofobia: la VRET da remoto potrebbe essere estesa ad altri disturbi d’ansia, al disturbo ossessivo-compulsivo (OCD) e al disturbo post-traumatico da stress (PTSD), con enormi vantaggi in termini di accessibilità e scalabilità dei servizi.
In sintesi
- La terapia espositiva con realtà virtuale (Virtual Reality Therapy) non è più solo un’avanguardia tecnologica: è una realtà clinica concreta, accessibile e ora anche efficace da remoto.
- Questo apre la strada a nuovi modelli terapeutici, più flessibili e inclusivi, che possono raggiungere pazienti ovunque si trovino.
- L'uso della terapia basata su realtà virtuale consente di evitare l'uso di farmaci ansiolitici come lo Xanax.
- Il metodo
SkyConfidence utilizza sia la realtà virtuale che un approccio evidence based per aiutare le persone a scoprire il piacere di volare.
Bibliografia
Cherestal, S., Schare, M. L., Grimaldi, S., Costello, K., & DeJesus, C. (2021). Remotely conducted versus office-based virtual reality treatment for aviophobia: Questions of feasibility and accessibility. Translational Issues in Psychological Science, 7(3), 218–228. https://doi.org/10.1037/tps0000303
Dott.Igor Graziato
Past Vice President
Ordine Psicologi Piemonte
Psicologo del lavoro e delle organizzazioni
Specialista in Psicoterapia
Virtual Reality Therapist
REB HP Register for Evidence-Based Hypnotherapy & Psychotherapy
AAvPA Member Australian Aviation Psychology Association
APA Member American Psychological Association
ABCT Member Association for Behavioral and Cognitive Therapies
Division 30 Society of Psychological Hypnosis (APA)