Dormire bene è il miglior alleato di un pilota di linea

Dormire bene è il miglior alleato di un pilota di linea

Nel cielo, ogni manovra è precisa, ogni decisione pesa, ogni errore può avere conseguenze enormi. Ma cosa accade quando a essere fuori equilibrio non è l’aereo, bensì il pilota? Un recente studio condotto in Cina su oltre 7.000 piloti commerciali  ha rivelato un dato allarmante: quasi un quarto dei piloti soffre di sintomi depressivi (23,3%) e il 17% di sintomi d’ansia. Dietro questi numeri, un colpevole silenzioso si fa strada: la qualità  e la durata del sonno.

Il sonno non è un optional: è una funzione cognitiva cruciale

Dal punto di vista psicologico, il sonno non è solo un “riposo” ma una funzione essenziale per il corretto funzionamento cognitivo ed emotivo. Durante il sonno si consolidano le memorie, si rielaborano le emozioni, si riequilibra l’asse neuroendocrino dello stress. Quando il sonno viene interrotto, accorciato o peggiorato nella sua qualità, si attivano una serie di circuiti cerebrali che aumentano la vulnerabilità  a disturbi dell’umore.

Secondo il modello di vulnerability-stress, un sonno insufficiente agisce come fattore di stress cronico, compromettendo la capacità di regolazione emotiva e aumentando l’attività dell’amigdala (area coinvolta nella risposta alla paura), a discapito della corteccia prefrontale  (coinvolta nell’autocontrollo e nel ragionamento). Questo squilibrio neurofunzionale può tradursi in un incremento del rischio depressivo e ansioso.

I risultati dello studio: quando meno di 7 ore di sonno fanno la differenza

Lo studio ha rilevato che dormire meno di 7 ore a notte comporta un aumento di rischio per la depressione di circa 2,5 volte, e lo stesso vale per l’ansia. Ancora più forte è l’associazione con la qualità del sonno: chi dorme male ha un rischio aumentato di oltre 7 volte di sviluppare sintomi depressivi o ansiosi. È stato osservato anche un andamento "a J" nella relazione tra ore di sonno e sintomi psichici: sia dormire troppo poco che troppo a lungo  può essere problematico, ma il punto di equilibrio sembra trovarsi attorno alle 7,5 ore. Questi dati non vanno letti solo in chiave statistica, ma come segnali di un carico mentale che può sfociare in difficoltà operative reali, con ripercussioni sulla sicurezza e sul benessere globale del pilota.

L’identità professionale del pilota: tra efficienza e invisibilità emotiva

Dal punto di vista psicologico, i piloti  spesso si trovano spesso imprigionati in un’identità professionale  costruita attorno a valori di efficienza, autocontrollo, resistenza alla fatica. Questi tratti, per quanto funzionali alla professione, possono diventare un rischio quando impediscono l’ascolto dei propri bisogni. Chiedere aiuto, dormire “abbastanza”, riconoscere un disagio emotivo vengono percepiti – anche inconsapevolmente – come segnali di debolezza. La psicologia dell'aviazione ci insegna che in queste categorie a forte esposizione allo stress, il burnout si manifesta spesso sotto forma di disturbi del sonno. Il corpo parla prima della mente.

Implicazioni pratiche: dormire meglio per volare più sicuri

Lo studio si conclude con un’indicazione chiara: migliorare la qualità e la durata del sonno dei piloti deve diventare una priorità sanitaria e organizzativa. Significa:

  • Interventi di educazione al sonno per i piloti e le loro famiglie, con tecniche di igiene del sonno e gestione del jet lag.
  • Monitoraggio psico-fisiologico regolare, includendo screening sul sonno nei controlli di idoneità psicofisica.
  • Riduzione degli stigma legati alla richiesta di supporto psicologico, promuovendo una cultura della cura e non solo della performance.
  • Supporti tecnologici e ambientali (come cabine di riposo ottimizzate, uso di luci regolabili, pause regolari).

In un settore dove ogni dettaglio è pianificato per garantire sicurezza e prestazione, è paradossale trascurare un fattore così centrale come il sonno. Investire nella qualità del riposo dei piloti  non è solo un gesto di attenzione verso la loro salute: è un investimento strategico nella sicurezza dei voli, nella prontezza operativa e nella resilienza psicofisica  dell’intero sistema. È tempo di riconoscere che, accanto alla tecnologia e alla formazione tecnica, anche il sonno va trattato come una vera e propria risorsa professionale da proteggere e valorizzare.

In sintesi
  • Nel mondo dell’aviazione, ogni dettaglio è analizzato, simulato e verificato. Eppure, il fattore umano resta il più vulnerabile e meno controllato.
  • I dati sulla salute mentale dei piloti ci dicono che è ora di guardare al sonno non come una debolezza da comprimere, ma come un pilastro da proteggere.
  • Dormire meglio, in fondo, non è solo una questione personale: è una questione di sicurezza collettiva.
Bibliografia

Chen P, Sun HL, Feng Y, Zhang Q, Si TL, Su Z, Cheung T, Ungvari GS, Zhang E, Chen M, Zhang J, Zhang L, Ren B, Jin Q, Smith RD, Xiang M, Xiang YT. The Association of Sleep Duration and Sleep Quality With Depression and Anxiety Among Chinese Commercial Pilots. Depress Anxiety. 2024 Nov 23;2024:9920975. doi: 10.1155/da/9920975. PMID: 40226744; PMCID: PMC11922204.

Dott.Igor Graziato

Past Vice President Ordine Psicologi Piemonte

Psicologo del lavoro e delle organizzazioni

Specialista in Psicoterapia

Virtual Reality Therapist

REB HP Register for Evidence-Based Hypnotherapy & Psychotherapy
AAvPA Member Australian Aviation Psychology Association

APA Member American Psychological Association

ABCT Member Association for Behavioral and Cognitive Therapies

Division 30 Society of Psychological Hypnosis (APA)

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