Come migliorare il comfort a bordo degli aerei di linea?

Come migliorare il comfort a bordo degli aerei di linea?

Negli ultimi anni il volo commerciale si è trasformato in un’esperienza spesso stressante, specie dopo la pandemia di Covid-19. Non si tratta solo di controlli di sicurezza o turbolenze, ma di una vera e propria condizione psicofisica  che accompagna milioni di viaggiatori fin dentro la cabina. Aumentano le segnalazioni di ansia, irritabilità, insonnia, discomfort sensoriale. La risposta più innovativa? Si chiama sensehacking: un approccio scientifico e multisensoriale  che utilizza stimoli mirati – visivi, uditivi, tattili, olfattivi e gustativi – per migliorare il benessere a bordo. Il concetto, proposto e sviluppato dallo psicologo Charles Spence (University of Oxford), propone una vera rivoluzione culturale: non basta offrire intrattenimento o pasti gourmet, bisogna progettare l’intera esperienza di volo  come un sistema integrato che supporti il corpo  e la mente.

Benessere in volo: perché le compagnie devono tener conto degli aspetti psicologici?

Lo stress da volo  non nasce solo dalla paura di volare. Le ricerche indicano che fattori come l’aria secca e rarefatta, il rumore costante dei motori, le luci artificiali, la carenza di spazio e la perdita di controllo contribuiscono a una sensazione generalizzata di malessere psicofisico (McIntosh, 2017; Zhang et al., 2021).

In parallelo, si osserva una crescente attenzione delle compagnie aeree verso la customer experience. Tuttavia, poche di esse sembrano aver realmente “preso consapevolezza” della dimensione psicologica dei passeggeri durante un volo. Come afferma Kent Craver (Boeing), “non c’è un singolo fattore che determina la soddisfazione del passeggero: tutto contribuisce”. È proprio in questo “tutto” che si inserisce il sensehacking.

Aeroporti e aerei più rilassanti grazie al design biofilico

Il design biofilico  – ovvero ispirato alla natura  – ha già mostrato benefici evidenti negli aeroporti: giardini interni a Schiphol, soundscape naturali a Glasgow, lounge vegetali a Venezia. In volo, l’impossibilità di inserire piante vive può essere compensata con contenuti visivi  e sonori  evocativi: paesaggi forestali o marini trasmessi sugli schermi, suoni di acqua o vento che riducono l’attivazione fisiologica. Anche l’olfatto gioca un ruolo importante: Singapore Airlines, pioniera in questo campo, ha adottato una “signature scent” spruzzata su asciugamani, divise del personale e cabine. Al contrario, profumi sintetici economici, come quelli usati a Heathrow, possono sortire l’effetto opposto, generando fastidio o disorientamento.

La psicofisiologia dello stress in cabina

Volare non significa soltanto spostarsi da un punto all’altro: è un’esperienza multisensoriale che mette alla prova il corpo e la mente in modi spesso intangibili. L’ambiente della cabina di un aereo non è neutro: rumori continui, pressione alterata, umidità molto bassa e illuminazione artificiale influenzano profondamente la fisiologia. Questi fattori non agiscono in maniera isolata, ma si combinano tra loro producendo cambiamenti nello stress, nella percezione del gusto, nel sonno e persino nello stato emotivo del passeggero. Analizzare come il corpo reagisce a tali stimoli è fondamentale per spiegare perché alcune persone si sentono più vulnerabili e per individuare strategie pratiche che riducano il disagio. Vediamo alcuni effetti emersi dalle varie ricerche scientifiche nell'ambito:

Rumore di motore (~85 dB)

Effetti: aumento del cortisolo; soppressione di dolce e salato; amplificazione dell’umami (Woods et al., 2011; Yan & Dando, 2015).

  •  Hack: ridurre la banda 1‑4 kHz tramite active noise cancellation individuale; mascherare con soundscape acquatici (Hongisto et al., 2017).
Pressurizzazione a 2 400 m eq.

 Effetti: −30 % sensibilità al sale, −20 % al dolce; riduzione soglia olfattiva (Burdack‑Freitag et al., 2011).

  • Hack: ricette “umami‑forward”, succhi ricchi in acidi malici/fruttati per compensare la perdita di dolcezza.
Umidità 12‑15 %

 Effetti: secchezza delle mucose, gusto attenuato.

  • Hack: “nasal hydration kit” (spray salino + bevande isotoniche); packaging alimenti con salse ad alta attività d’acqua.
Light mismatch & jet‑lag

 Effetti: alterazione melatonina, “first‑night effect”.

  • Hack: sequenze LED dinamiche (blu diurno, ambra serale); modalità night-light sugli IFE (Chang et al., 2015).

Questi esempi mostrano come l’esperienza del volo non sia solo una questione di ansia, ma anche di fisiologia: l’organismo reagisce a condizioni ambientali insolite che amplificano lo stress. La buona notizia è che oggi esistono soluzioni concrete – dai sistemi di cancellazione del rumore alle ricette studiate per l’ambiente pressurizzato, fino alle luci a spettro dinamico – che permettono di rendere il viaggio più confortevole. In altre parole, conoscere la psicofisiologia legata al volo non serve solo ai ricercatori: significa trasformare un volo potenzialmente stressante in un’esperienza più armonica, confortevole e piacevole.

Cibo e gusto: il paradosso del sapore in quota

Uno dei punti più sottovalutati del volo è il cambiamento nella percezione del gusto: in quota, la pressione ridotta e l’umidità dell’aria provocano una diminuzione del 30% nella sensibilità al salato e del 20% a quella del dolce. Il rumore di fondo, inoltre, sopprime ulteriormente il gusto, eccetto per l’umami, che paradossalmente viene amplificato (Woods et al., 2011; Yan & Dando, 2015). Le soluzioni?

  • Piatti ricchi di umami (pomodoro, parmigiano, miso).
  • Profumi fruttati per amplificare la dolcezza percepita.
  • Packaging sensoriale.
  • Musiche selezionate per esaltare i sapori (“sonic seasoning”), come fatto da Finnair e British Airways.

Non si tratta solo di “cosa” si serve, ma di “come”, “quando” e “con quali stimoli associati”.

Dormire, rilassarsi, risvegliarsi: la gestione del ritmo biologico

Il sonno a bordo è notoriamente difficile. La “first night effect” – la difficoltà a dormire in un ambiente nuovo – si somma a luci inadatte, rumori e ansia anticipatoria. Alcuni sensehack utili:

  • Modalità “night-light” sugli schermi, con toni ambra che favoriscono la melatonina.
  • Aromaterapia con lavanda o legno di cedro per il rilassamento.
  • Profumi stimolanti (es. menta) prima dell’atterraggio.
  • Contenuti audio per facilitare l’addormentamento.

Anche il tatto ha il suo ruolo: cuscini ergonomici, copertine riscaldate e texture morbide sono in grado di indurre sicurezza e rilassamento.

Differenziare per classe e personalizzare per persona

Uno dei prossimi obiettivi sarà creare esperienze personalizzate di benessere, differenziate per classe (Economy, Premium, Business) ma anche per profilo psicologico. Chi è ansioso richiederà rassicurazione sensoriale, chi è stanco vorrà dormire, chi è in viaggio di lavoro cercherà energia e maggiore efficiente a livello cognitivo. Tecnologie biometriche e sistemi di profilazione possono aiutare a costruire esperienze su misura, ad esempio:

  • Scegliere playlist calmanti o energizzanti in base al battito cardiaco.
  • Adattare luci e profumi in base all’orario interno del passeggero.
  • Offrire un menù compatibile con l’orologio biologico e il jet-lag.

Nel prossimo futuro il viaggio in aereo non sarà fatto solo di nuove rotte o aeromobili più silenziosi, ma di esperienze più in linea con le caratteristiche psicologiche e fisiche dell'esssere umano. Differenziare per classe e personalizzare l'esperienza in base alle esigenze del passeggero significa trasformare il volo in un momento di benessere, in cui tecnologia e psicologia collaborano per farci stare meglio. Quando ogni passeggero potrà sentirsi nel posto giusto — rilassato, concentrato o semplicemente sereno — volare non sarà più solo spostarsi, ma ritrovare se stessi tra cielo e nuvole.

Conclusioni: il cielo come luogo di benessere psicologico
  • L'aereo, oggi, non è solo un mezzo di trasporto.  La psicologia dell’aviazione ci mostra che non basta evitare lo stress: occorre progettare attivamente il benessere.
  • Il sensehacking non è solo una tendenza, ma una strada concreta per trasformare la cabina in un ambiente più umano, rigenerativo, attento alla mente oltre che al corpo.
  • Le compagnie che adotteranno questi strumenti non solo miglioreranno l’esperienza dei loro passeggeri, ma conquisteranno un vantaggio competitivo su un terreno oggi ancora sorprendentemente libero: quello del benessere tra le nuvole.
Bibliografia

Dott.Igor Graziato

Past Vice President Ordine Psicologi Piemonte

Psicologo del lavoro e delle organizzazioni

Specialista in Psicoterapia

Virtual Reality Therapist

REB HP Register for Evidence-Based Hypnotherapy & Psychotherapy
AAvPA Member Australian Aviation Psychology Association

APA Member American Psychological Association

ABCT Member Association for Behavioral and Cognitive Therapies

Division 30 Society of Psychological Hypnosis (APA)

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