Controllori del traffico aereo: l’età incide sul training?

In aviazione, dove il margine d’errore è ridotto e l’addestramento è intensivo, ogni fattore che sposta anche di poco l'efficacia di una procedura o di un training formativo diviene centrale. Nella formazione dei controllori di volo (ATCO - Air Traffic Controllers) il carico cognitivo è alto: l'attenzione, le capacità di problem solving e decision making, la gestione dello stress sono abilità che si possono sviluppare ma che partono da basi individuali differenti. Per questa ragione molti provider si sono chiesti se mettere o meno un limite d’età abbia senso operativo oppure se sia una scorciatoia rischiosa dal punto di vista etico e legale. Una meta-analisi condotta da Broach, D., & Wium, D. (2025) ha valutato decenni di studi e dati amministrativi per comprendere, da un punto di vista scientifico, quanto pesa l’età all’ingresso sul successo del training.
Età e successo nella formazione dei controllori del traffico aereo
La meta-analisi è stata realizzata su 8 studi (N = 34.389 allievi controllori) e mostra una correlazione media negativa e significativa tra età all’ingresso e outcome di training (ρ̄ ≈ −.15, SE = .04; Z = −3,39; p < .001). L’effetto è piccolo ma significativo, con eterogeneità residua elevata. Dal punto di vista operativo, soglie massime d’età leggermente più restrittive producono modesti aumenti delle percentuali di successo in addestramento; su larga scala questi incrementi si traducono in risparmi economici non trascurabili. Tali benefici vanno tuttavia ponderati con i rischi legali di discriminazione per età e con importanti limitazioni metodologiche del corpus di studi.
Qual è l'età massima di accesso a un percorso ATCO?
Molti ANSP (Air Navigation Service Provider) fissano un’età massima per accedere al percorso ATCO (es.: 31 anni negli USA; ≤26 in Svizzera), e IFATCA raccomanda una finestra 18–25 anni per gli ab-initio. Le linee guida EUROCONTROL (2001) suggeriscono limiti inferiore/superiore, ma senza specificare soglie; anche ICAO non definisce un limite massimo, lasciando la decisione ai singoli provider. In parallelo, numerosi ANSP non adottano alcuna soglia massima. Storicamente, la giustificazione principale è la relazione statistica (negativa) tra età d’ingresso e successo formativo, documentata dagli anni ’60 e ribadita da studi successivi. Il costo di formazione per controllore è elevato: anche piccoli miglioramenti predittivi possono generare utilità economica. Sul piano giuridico, però, limiti d’età espongono a contenziosi per discriminazione: nel 2019 il Tribunale del Lavoro di Bruxelles ha giudicato discriminatorio un limite d’età per allievi ATCO; casi analoghi si sono visti anche a Londra. Poiché i costi di training ATCO sono elevati, anche pochi successi in più riducono costi di fallimento. Per l’FAA Academy (dati 2009–2013) viene stimato un costo nominale per allievo ≈ $59.486 (solo per la fase Academy; esclusi costi di istruttoria contrattuale e overhead istituzionale). A parità di assunzioni (100), una policy ≤28 anni eviterebbe ~$119k di costi di insuccesso; ≤26 eviterebbe ~$238k, sempre come stime nominali non indicizzate. L’effetto psicometricamente piccolo può avere impatti finanziari cumulativi significativi per un ANSP che assume su larga scala; tuttavia, la decisione di policy deve controbilanciare benefici attesi e rischi legali/sociali.
Implicazioni psicologiche e di training
In molte accademie ATCO l’età d’ingresso sembra spostare, di poco ma in modo costante, l’ago della bilancia. Ma quali sono i fattori che possono influenzare questa variazione? L’ipotesi più promettente riguarda la plasticità neuronale e una possibile finestra d’apprendimento: tra i 18 e i 31 anni alcune funzioni chiave (velocità di processamento, capacità attentiva, gestione del carico cognitivo, strategie di coping) potrebbero essere più plasmabili o più rapide nell’adattarsi a richieste nuove e a percorsi formativi impegnativi. Quello che emerge è un dato statistico che chiede indagini causali serie e—soprattutto—progetti consortili tra ANSP e centri di ricerca per isolare e comprendere i processi alla base di questo fenomeno. Da questo deriva un approccio pragmatico: curricula adattivi che modulano il pacing e lo scaffolding, selezione multimodale focalizzata su predittori davvero job-relevant, e supporti non tecnici (NTS) per allenare metacognizione, stress inoculation e regolazione dell’arousal con feedback specifici in situazioni simulate. L'obiettivo non è escludere, ma compensare dove serve incrementare la probabilità di successo nei diversi profili. In sintesi si possono individuare i seguenti elementi:
- Plasticità e finestra d’apprendimento: l’effetto concentrato nella fascia 18–31 anni è atipico e merita indagine causale (velocità di processamento, attenzione sostenuta, carico di lavoro cognitivo, strategie di coping). Serve ricerca consortile per spiegazioni meccanicistiche.
- Personalizzazione del processo di apprendimento: se l’età si associa a un lieve svantaggio medio, curricula adattivi (pacing, scaffolding attentivo, potenziamento delle funzioni esecutive, protocolli di gestione dello stress) potrebbero compensare parte dell’effetto, riducendo differenze d’esito senza ricorrere (o attenuando) le soglie rigide.
- Selezione multimodale: l’età non è (né deve essere) un predittore “forte”; batterie cognitive, attentionali e psicometriche specifiche (più job-relevant) verosimilmente migliorano accuratezza e fairness rispetto a una soglia d’età nuda e cruda.
- Supporti non tecnici (NTS): coaching metacognitivo, training allo stress inoculation, tecniche di regolazione dell’arousal e feedback immediati in simulatore possono mitigare vulnerabilità legate all’età (p.es. tempi di aggiornamento SA, switching attentivo).e accettiamo che l’età spieghi solo una piccola quota della varianza, allora la leva più etica ed efficace è disegnare il sistema:
- Utilizzare delle batterie cognitive/attenzionali al posto di soglie anagrafiche rigide;
- Progettare dei curricula adattivi che riducano il divario invece di cristallizzarlo;
- integrare interventi NTS mirati su attenzione, switching, gestione dell’arousal e fornire feedback rapidi e frequenti.
Questo approccio multifattoriale può tradursi in azioni concrete: la selezione non è escludere delle risorse quanto prevenire gli insuccessi.
In sintesi
- La letteratura disponibile indica che più si entra tardi nei percorsi formativi, più si osserva una lieve riduzione delle probabilità di completare con successo il training ATCO.
- L’effetto è piccolo ma consistente se considerando nel suo complesso, e la sua traduzione economica può essere significativa su grandi numeri.
- Tuttavia, il controvalore legale/etico e le limitazioni metodologiche impongono cautela: l’età dovrebbe essere trattata come segnale debole, da integrare in una selezione multimodale e in un design formativo adattivo.
- La strada maestra – anche per migliorare la fairness – è più ricerca consortile tra ANSP per chiarire cause e moderatori e per costruire policy evidence-based sostenibili nel tempo.
Bibliografia
Broach, D., & Wium, D. (2025). A meta-analysis of age and student air traffic controller (ATCO) training outcomes.Aviation Psychology and Applied Human Factors.
Dott.Igor Graziato
Past Vice President
Ordine Psicologi Piemonte
Psicologo del lavoro e delle organizzazioni
Specialista in Psicoterapia
Virtual Reality Therapist
REB HP Register for Evidence-Based Hypnotherapy & Psychotherapy
AAvPA Member Australian Aviation Psychology Association
APA Member American Psychological Association
ABCT Member Association for Behavioral and Cognitive Therapies
Division 30 Society of Psychological Hypnosis (APA)
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