Pushback: come funziona e perché è importante

Il pushback è la procedura con cui un aereo di linea viene spostato dalla sua posizione al gate verso una direzione che gli permetta di rullare autonomamente fino alla pista di decollo. Poiché gli aerei parcheggiano quasi sempre “a muso in giù”, di fronte al terminal, non possono allontanarsi da soli: hanno bisogno di essere spinti indietro da un mezzo speciale collegato al carrello anteriore. È un momento che richiede una perfetta coordinazione tra equipaggio di volo e personale di terra: un dialogo continuo fatto di segnali, cuffie, interfono e routine che non ammettono distrazioni. È una manovra apparentemente semplice, ma in realtà rappresenta una fase delicatissima delle operazioni a terra: basta un errore di pochi centimetri per causare danni gravi all’aeromobile o ad altri velivoli in prossimità
Come viene eseguito il Pushback?
Appena il comandante comunica “brakes released” – freni rilasciati – la responsabilità del movimento passa al team di terra. Da quel momento, è il personale esterno a guidare l’aereo, anche se il comandante mantiene l’autorità complessiva sulla sicurezza. Ogni pushback richiede un’autorizzazione specifica dalla torre di controllo (ATC), e si svolge seguendo procedure standard ICAO, codificate perfino nelle frasi radio da usare.
Nel team di terra ci sono almeno tre persone:
- una alla guida del veicolo di spinta,
- una che osserva la coda e le ali, per garantire che nulla venga urtato,
- e un supervisore, connesso via interfono con la cabina di pilotaggio.
È un esempio di perfetta coordinazione, dove ogni gesto ha un tempo e un significato specifico. Tradizionalmente, l’aereo viene spostato tramite un “towbar”, una barra rigida che collega il veicolo al carrello anteriore. Ogni modello di aereo richiede la sua barra, certificata e segnalata, perché non ne esiste una universale. Negli ultimi anni però si è diffuso un sistema più moderno: il “towbarless tug”, un mezzo che si infila sotto il carrello, lo solleva leggermente e lo trascina senza barre. È più rapido, più flessibile e riduce il rischio di danni meccanici, oltre a richiedere meno spazio di manovra. In entrambi i casi, la regola è una sola: nessun errore di coordinazione, nessun angolo di sterzata oltre i limiti del velivolo.
La comunicazione è fondamentale durante il pushback
Durante il pushback, la comunicazione è vitale. Spesso il rumore dei motori o dell’ambiente rende difficile parlarsi, e l’interfono diventa il filo invisibile che lega pilota e tecnico. Il microfono del ground crew è progettato per catturare la voce e cancellare il rumore, ma quando non è disponibile, si passa ai segnali manuali. Un pollice alzato, un braccio che ruota, un gesto verso il motore: tutto ha un significato preciso, concordato e universale. Ogni errore può trasformarsi in un incidente: basta un’incomprensione perché un motore venga acceso troppo presto, o un veicolo si muova nel momento sbagliato. Per questo gli operatori si addestrano con procedure standard che prevedono anche scenari anomali o d’emergenza. Il pushback è una delle fasi più sottovalutate perché l'aereo è a terra ma anche una delle più delicate e cruciali del volo. Ecco perché le compagnie aeree e gli aeroporti investono sempre più in formazione, procedure e nuovi sistemi automatici. Ogni volta che un aereo si muove lentamente all’indietro, c’è un intero mondo di regole, gesti e responsabilità che lavora per un unico obiettivo: mettere il volo in sicurezza ancor prima che lasci il suolo.
La sicurezza è sempre al primo posto
Ogni anno si verificano numerosi incidenti o danni strutturali durante le manovre di pushback, spesso dovuti a errori di comunicazione, scarsa formazione o uso improprio dell’attrezzatura. Comprendere come avviene realmente questa procedura e quali sono i principali fattori di rischio è essenziale per migliorare la safety culture negli aeroporti e prevenire danni costosi e potenzialmente pericolosi. La procedura di pushback non è solo una questione tecnica: è una questione di sinergia umana. Un addestramento rigoroso, una comunicazione trasparente e la standardizzazione internazionale delle procedure sono gli strumenti che tengono insieme questo fragile equilibrio. La fatica, la routine, le pressioni operative o le barriere linguistiche possono introdurre margini d’errore anche minimi, ma sufficienti a compromettere la sicurezza.
Per questo è fondamentale:
- promuovere briefing pre-missione anche tra equipaggi di compagnie diverse;
- utilizzare l’interfono ogni volta che sia tecnicamente possibile;
- adottare protocolli comuni ICAO per le comunicazioni standard;
- garantire manutenzione costante dei towbars e un addestramento specifico e periodico per tutto il personale di terra.
Dietro ogni pushback c'è un lavoro di squadra preciso, addestrato e coordinato. E proprio lì, nei primi metri di movimento, nasce la vera sicurezza del volo.
Incidenti durante il pushback: quando pochi metri fanno la differenza
Il pushback — la manovra che sposta un aereo all’indietro dal gate — è uno dei momenti più delicati delle operazioni a terra. Nonostante la sua apparente semplicità, errori di comunicazione, scarsa visibilità o procedure poco chiare possono causare collisioni e danni anche gravi. Diversi incidenti recenti ne mostrano la complessità e l’importanza di una gestione rigorosa della sicurezza sul piazzale.
Tel Aviv, 2018 – Collisione tra un Boeing 767 e un 737
Nel marzo 2018, due aerei — un Boeing 767 e un 737 — furono spinti contemporaneamente all’indietro da piazzole adiacenti. Al buio, i loro piani di coda si urtarono causando danni ingenti. L’indagine rivelò un errore del controllore, che aveva autorizzato due pushback in conflitto tra loro, aggravato dal fatto che gli addetti alla sicurezza a terra erano rimasti nei veicoli a causa della pioggia, senza monitorare visivamente la manovra. L’episodio mise in luce carenze sistemiche nell’organizzazione delle operazioni di rampa.
Amsterdam, 2019 – Il 747 che non vedeva il 787
Nel 2019, ad Amsterdam, un Boeing 787 ricevette un’autorizzazione di pushback “lunga” per liberare la piazzola a un altro volo. Poco dopo, un Boeing 747 iniziò una manovra standard con un solo operatore, ignaro della posizione anomala del 787. I due velivoli si urtarono. L’inchiesta parlò di deficienze sistemiche nel Safety Management System dell’aeroporto, corrette poi negli anni successivi.
East Midlands, 2021 – Il traino dimenticato sulla pista
Nel giugno 2021, un Boeing 737-400 stava rullando per il decollo quando il personale di terra si accorse di aver dimenticato il
towbar — la barra di traino — sulla pista.
L’aereo l’aveva già attraversata, danneggiando gli pneumatici del carrello anteriore. Nessuno dei tecnici aveva verificato che l’area davanti al velivolo fosse libera: un errore umano evitabile, ma potenzialmente pericoloso.
Bristol, 2019 L’allineamento sbagliato
A Bristol, durante un addestramento, un tug senza barra (towbarless) fu agganciato in modo errato al carrello di un Airbus A320. Il piccolo urto danneggiò il carrello anteriore, rendendo l’aereo inservibile.
L’indagine attribuì l’incidente a una momentanea distrazione del conducente e alla mancanza di allineamento visivo con le ruote.
Singapore, 2017 – Un 787 e un A380 si sfiorano
A Singapore, un Boeing 787 in rullaggio di notte urtò leggermente un Airbus A380 appena spinto dal gate.
La causa: un controllo a terra poco accurato da parte di un
controllore in addestramento e una vigilanza insufficiente da parte dei piloti del 787.
Le raccomandazioni di sicurezza si concentrarono sul miglioramento delle procedure ATC e sulla gestione del rischio durante le operazioni notturne.
Ogni errore in aviazione rappresenta una lezione per migliorare la sicurezza del volo
Se consideriamo l’enorme numero di voli che ogni giorno partono e arrivano in sicurezza in tutto il mondo, gli incidenti legati al pushback rappresentano una percentuale minima — quasi trascurabile. Questo dato, però, non riduce il loro valore: al contrario, ogni evento critico diventa una preziosa occasione di apprendimento.
Nel mondo dell’aviazione, non esistono “errori fini a sé stessi”. Ogni anomalia, ogni urto, ogni comunicazione fraintesa viene analizzata, condivisa e
trasformata in una lezione. È così che nascono nuovi protocolli, procedure più chiare,
sistemi di controllo più efficaci e percorsi di formazione più rigorosi. La sicurezza del volo si costruisce proprio in questo modo:
imparando costantemente da ciò che non ha funzionato, migliorando passo dopo passo sia la componente tecnica sia quella umana della comunicazione.
Dietro ogni decollo perfetto c’è, in realtà, una lunga storia di piccoli errori da cui l’aviazione ha saputo trarre conoscenza — grazie alla "just culture".
In sintesi
- Cos’è il pushback: è la manovra con cui un aereo viene spostato all’indietro dal gate per potersi allineare al percorso di rullaggio. È una fase breve ma cruciale, che richiede coordinazione perfetta tra piloti e personale di terra.
- Chi la esegue: il team di terra, composto da almeno tre operatori (conducente, osservatore e supervisore in contatto con la cabina), agisce sotto autorizzazione ATC e segue procedure ICAO standardizzate.
- Tecnologie e metodi: si utilizzano due sistemi principali — il towbar, barra di traino tradizionale, e il towbarless tug, veicolo moderno che solleva e spinge il carrello anteriore. Entrambi richiedono controllo millimetrico e piena consapevolezza situazionale.
- Importanza della comunicazione: interfono e segnali manuali sono il linguaggio operativo che collega piloti e tecnici. Ogni gesto o parola ha un significato preciso e condiviso: la chiarezza comunicativa è una misura diretta di sicurezza.
- Cause frequenti di incidenti: gli errori più comuni derivano da fraintendimenti, distrazioni, scarsa formazione o procedure non aggiornate. Anche condizioni meteo avverse o visibilità ridotta possono aumentare il rischio.
- Esempi reali: alcuni incidenti a Tel Aviv (2018), Amsterdam (2019), East Midlands (2021), Bristol (2019) e Singapore (2017) hanno evidenziato carenze nella comunicazione, nella formazione o nella gestione della sicurezza di rampa.
- Lezioni apprese: ogni evento critico ha portato a miglioramenti — dai briefing pre-missione tra compagnie diverse alla standardizzazione ICAO, dalla manutenzione dei towbars all’uso sistematico dell’interfono.
- La giusta prospettiva: rispetto all’enorme numero di voli quotidiani, gli incidenti da pushback sono rarissimi. Tuttavia, ogni errore viene analizzato e diventa una fonte di conoscenza condivisa per rafforzare le procedure tecniche e la comunicazione.
- La “just culture”: in aviazione, gli errori non servono a punire ma a imparare. È questa mentalità — fondata su trasparenza, collaborazione e miglioramento continuo — che rende il cielo uno degli ambienti più sicuri al mondo.
Dott.Igor Graziato
Past Vice President
Ordine Psicologi Piemonte
Psicologo del lavoro e delle organizzazioni
Specialista in Psicoterapia
Virtual Reality Therapist
REB HP Register for Evidence-Based Hypnotherapy & Psychotherapy
AAvPA Member Australian Aviation Psychology Association
APA Member American Psychological Association
ABCT Member Association for Behavioral and Cognitive Therapies
Division 30 Society of Psychological Hypnosis (APA)
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