Mal di testa in aereo: quanto è diffuso il fenomeno?

Mal di testa in aereo: quanto è diffuso il fenomeno?

Chiunque abbia mai preso un aereo sa che il volo può portare con sé qualche fastidio fisico. Tra questi, uno dei più curiosi e spesso sottovalutati è il mal di testa associato al volo, chiamato "airplane headache". Anche se negli ultimi anni è stato riconosciuto come una categoria specifica nelle classificazioni internazionali dei disturbi del mal di testa, la sua reale diffusione è rimasta a lungo incerta. Il dolore compare spesso all’improvviso, durante il decollo o, più frequentemente, nella fase di discesa. Si manifesta con fitte localizzate, di solito nella zona frontale o orbitale, e può durare da pochi minuti a mezz’ora. In molti casi, è così intenso da spaventare il passeggero, che teme si tratti di qualcosa di più grave e questa sovrastima dei sintomi potrebbe dar luogo ad un attacco di panico.

Che cosa provoca il mal di testa in aereo?

Le cause non sono ancora del tutto chiare, ma si ipotizza che la rapida variazione della pressione barometrica possa influenzare le cavità paranasali e generare uno stimolo doloroso in soggetti predisposti. Nonostante il riconoscimento ufficiale del disturbo, la conoscenza clinica su questo fenomeno è rimasta lacunosa: pochi studi, campioni limitati, e grande eterogeneità nei sintomi riportati. Il risultato? Un quadro frammentato, in cui è difficile distinguere i veri episodi di "airplane headache" da altri tipi di cefalee occasionali o da disturbi collegati all’ansia da volo, stress, alla paura di volare, alla disidratazione o al jet lag. Proprio per colmare questa lacuna, un recente studio (Konrad F, Moritz A, Moritz M, Keunecke JG, Tischler F, Prottengeier J., 2022) ha deciso di indagare il fenomeno su larga scala, analizzando le esperienze di decine di migliaia di passeggeri al termine del viaggio. I risultati, come vedremo, hanno riservato diverse sorprese.

Molti studi precedenti su questo tema si basavano su campioni molto piccoli o selezionati, come pazienti già affetti da emicrania o persone che si rivolgevano a centri medici. Questo ha portato a sopravvalutare l’incidenza del fenomeno, stimando che potesse colpire fino al 14% dei viaggiatori. Questo nuovo studio, invece, ha intervistato un campione ampio e non pre-selezionato di passeggeri subito dopo l’atterraggio, fornendo dati più realistici e affidabili.

Come è stato condotto lo studio

  • Periodo: novembre 2013 – marzo 2014
  • Luoghi: aeroporti di Norimberga e Monaco di Baviera
  • Campione: 50.000 passeggeri appena sbarcati
  • Metodo: intervista diretta per verificare se avessero avuto mal di testa durante il volo; chi rispondeva di sì veniva sottoposto a un’intervista strutturata con criteri clinici standardizzati (ICHD-3)

Che cosa è emerso da questa ricerca sul mal di testa in aereo?

  • Solo 0,75% dei passeggeri ha riportato mal di testa durante il volo
  • Tra questi, solo 0,2% ha soddisfatto i criteri diagnostici ufficiali per l’airplane headache
  • In totale: 101 casi certi su 50.000 viaggiatori

Questi dati mostrano che il fenomeno è molto meno comune di quanto si pensasse, e che probabilmente in passato è stato sovrastimato. Secondo i dati raccolti, l’airplane headache ha le seguenti caratteristiche:

  • Inizio: in fase di salita o discesa (79%)
  • Durata: inferiore a 30 minuti nell’82% dei casi
  • Localizzazione: soprattutto frontale o orbitale
  • Intensità: solo il 43% lo descrive come molto intenso
  • Qualità del dolore: pressante, pulsante o trafittivo, ma molto variabile
  • Sintomi associati: nausea, naso chiuso, vertigini, affaticamento

Un dato interessante: quasi la metà dei soggetti aveva avuto episodi simili anche in precedenza, ma solo una minoranza assoluta aveva chiesto un consulto medico. Contrariamente ad altri tipi di cefalea, non sono emerse differenze rilevanti tra uomini e donne o tra diverse fasce d’età. Anche le caratteristiche fisiche (peso, altezza) non sembrano influenzare l’insorgenza del disturbo. Una parte importante dei casi (circa il 20%) non rientrava nei criteri ufficiali per nessuna tipologia di cefalea prevista dalla classificazione internazionale (ICHD-3). Questo suggerisce che l’attuale definizione di airplane headache sia forse troppo rigida e non rifletta la varietà delle esperienze reali. Gli autori dello studio propongono di rivedere i criteri diagnostici dell’airplane headache per includere:

  • una maggiore varietà nella localizzazione e nella qualità del dolore
  • episodi di intensità moderata, e non solo severa
  • forme senza sintomi respiratori, ma anche con sintomi lievi compatibili con il volo

Il mal di testa da aereo è reale, ma molto meno diffuso di quanto si pensasse. La sua varietà di manifestazioni suggerisce che la definizione clinica attuale sia da aggiornare. Studi futuri, possibilmente con valutazioni fisiologiche e non solo autoriportate, potranno aiutare a capire meglio le cause e le strategie di prevenzione.

In sintesi
  • Il mal di testa da aereo è un disturbo che può comparire durante il decollo o, più spesso, durante la discesa. Si presenta con fitte localizzate (soprattutto frontali o orbitali), di breve durata (sotto i 30 minuti) e, in alcuni casi, di intensità elevata. Può spaventare il passeggero e, se mal interpretato, scatenare ansia o panico.
  • Le cause esatte non sono ancora del tutto chiare, ma si ipotizza un ruolo della variazione della pressione barometrica che agisce sulle cavità nasali e sui seni paranasali, generando dolore nei soggetti predisposti. Altri fattori possibili: ansia da volo, disidratazione, jet lag o stress.
  • Uno studio tedesco su 50.000 passeggeri (Konrad et al., 2022) ha rilevato che solo lo 0,75% dei viaggiatori ha riferito mal di testa durante il volo, e solo lo 0,2% soddisfa i criteri clinici ufficiali dell’ICHD-3 per l’airplane headache. Questo ridimensiona fortemente le stime precedenti, che parlavano di una prevalenza fino al 14%.
  • Circa il 20% dei casi di mal di testa in volo non rientra in nessuna classificazione ufficiale. Gli autori propongono quindi di aggiornare i criteri diagnostici, includendo dolori meno intensi, con localizzazioni e sintomi più variabili, per riflettere meglio le esperienze reali dei passeggeri.
  • Il mal di testa da aereo è molto meno frequente di quanto si pensasse, ma non va sottovalutato. Una classificazione più flessibile potrebbe migliorare la diagnosi e l’assistenza ai pazienti. Servono ulteriori studi, magari con strumenti fisiologici e non solo autoriportati.
Bibliografia

Konrad F, Moritz A, Moritz M, Keunecke JG, Tischler F, Prottengeier J. The epidemiology of airplane headache: A cross-sectional study on point prevalence and characteristics in 50,000 travelers. Cephalalgia. 2022 Sep;42(10):1050-1057. doi: 10.1177/03331024221092408. Epub 2022 Apr 13. PMID: 35414200; PMCID: PMC9442279.

Dott.Igor Graziato

Past Vice President Ordine Psicologi Piemonte

Psicologo del lavoro e delle organizzazioni

Specialista in Psicoterapia

Virtual Reality Therapist

REB HP Register for Evidence-Based Hypnotherapy & Psychotherapy
AAvPA Member Australian Aviation Psychology Association

APA Member American Psychological Association

ABCT Member Association for Behavioral and Cognitive Therapies

Division 30 Society of Psychological Hypnosis (APA)

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